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Ovest

FITAMPOHA
Preghiera di benedizione a Dio e agli antenati, fedeltà al re, rafforzamento dei legami di fratellanza. Trasferimento delle reliquie sulle rive del fiume Tsiribihy. Veglia con canti , balli, sacrifici di zebù, bagno delle reliquie reali, ritorno a Zomba. Belo- sur- Tsiribihina. Bagno delle reliquie reali, nel Menabe, paese di Sakavala.

Il rito della possessione da parte degli spiriti del re morto costituisce uno degli strumenti più efficaci dell’esercizio del potere politico nei regni antichi. Questi rituali assumono un’importanza particolare nel corso di alcune cerimonie dinastiche, come il bagno delle reliquie reali di Sakalava di Menabe: il Fitampoha, durante il quale si procede all’immersione delle reliquie di tutti i re della dinastia nel fiume Tsiribihina, alla presenza di donne in uno stato di trance, possedute dagli stessi spiriti reali.

FAMADIHANA
Devono verificarsi alcune circostanze per la pratica del Famadihana. La prima è che il defunto non possa essere sepolto nella tomba di famiglia al momento del decesso. I famigliari allora devono, qualche anno più tardi, ricondurlo alla tomba di famiglia. Questa operazione, anche per motivi sanitari, è sempre l’occasione per esprimere la loro gioia e per festeggiare l’avvenimento.

La seconda circostanza è che il Famadihana faccia parte dei doveri verso il defunto in accordo con la tradizionale religione malgascia secondo cui i vivi devono onorare i loro antenati. Si crede che l’antenato abbia freddo ed abbisogni di un nuovo sudario. La cerimonia di Famadihana è fissata prima diversi anni dopo la morte. Il “Mpanandro” (astrologo) ne fissa il giorno e l’ora. Il corpo viene dunque esumato e avvolto in una stuoia “tsihy” per il trasporto. Le reliquie sono trasportate da due uomini ed un gruppo di amici, una processione di uomini, donne e bambini, che camminano e danzano insieme. Alcuni cantano, altri suonano.

Infine, arrivati alla tomba di famiglia, il defunto è di nuovo avvolto in un “Lambamena”, (pezzo di stoffa). E prima che ritorni alla sua dimora, la prassi è quella di fargli fare sette giri intorno alla tomba. Tutta la cerimonia si svolge in un’atmosfera di festa e gioia. La musica, i canti e i ritmi si mescolano con il sacrificio di uno zebù e la condivisione del cibo. Un discorso in memoria del defunto e sul destino dei vivi conclude la cerimonia.

I FUNERALI
Riti osservati ad Imerina. Dopo averlo lavato, vestito e avvolto in un “Lambamena”( sudario, pezzo di tessuto di seta), il defunto può essere mostrato per breve tempo ai parenti. Poi egli è deposto nella bara e trasportato sino alla tomba. A volte questa è l’occasione di un ultimo giro sulle terre del defunto.

Riti osservati nel paese di Mahafaly e Antandroy:
La bara è violentemente scossa in tutte le direzioni dal gruppo dei facchini che eseguono una danza a balzi mentre le donne battono le mani ed altri uomini brandiscono le lance. Una volta che il defunto è portato alla sua tomba e interrato, si innalza un monumento in sua memoria. Uno o più sacrifici di zebù accompagnano la cerimonia che può svolgersi nell’arco di più giorni con veglie notturne accompagnate da canti e balli. La cerimonia si trasformerà in banchetto dove il cibo verrà condiviso tra tutti.

L’importanza della cerimonia è correlata alla ricchezza del defunto e a volte è una mandria di decine o centinaia di zebù ad essere oggetto di sacrificio.Alcune tombe decorate da centinaia di paia di corna di zebù testimoniano l’importanza e la ricchezza del defunto.